Thay ~  Vita  di Siddharta  il Buddha

Thay ~ Vita di Siddharta il Buddha

Biografia narrativa del Buddha storico, con il contesto in cui sono nati gli insegnamenti principali. Contiene l’indicazione delle fonti di ognuno degli insegnamenti esposti nel corso del testo.

Un romanzo? Un documento storico? Un insegnamento spirituale? Ebbene, questo libro è tutto questo e molto di più.

Se chiudevo gli occhi, mi sembrava di essere lì con lui, a sentire quei dialoghi, a partecipare agli insegnamenti che offriva… Mi sono emozionata, commossa, sentendo che il tempo trascorso da quegli avvenimenti lontani ai momenti che stavo trascorrendo in quei luoghi, non aveva portato via nulla dell’intensità e dell’importanza che questi potevano rivestire per me e per l’umanità. Thay ha davvero fatto un capolavoro!

Il silenzio della campagna e le vaste foreste pullulanti di animali e di monaci di allora, così come sono svaniti i carri trainati dai cavalli e i prati di erba kusa – che i tre ragazzini avevano raccolto e offerto al Buddha per farne il suo cuscino da meditazione nel boschetto di Uruvela; ma qualcosa di impalpabile è rimasto – se solo mi ricollego col cuore al momento in cui il Buddha iniziava la sua avventura spirituale e poi il suo insegnamento.
Thay riesce a farci sentire vicino l’uomo Siddharta, prima che ancora gli balenasse l’idea di percorrere il sentiero, prima… che ci fosse un sentiero.
Riesce a farcelo sentire davvero un essere umano come noi, grazie anche al fatto che evita di riportarci i miracoli – citati in alcune tradizioni spirituali – e al fatto che ci racconta delle sue difficoltà avute sia nella società sia all’interno della sua stessa comunità monastica.
Per farlo, Thay attinge ai testi originari e più antichi – come dice lui stesso nella nota iniziale, sia i Nikàya pali che gli Āgama cinesi.
In questo libro si può stare con Siddharta davvero come un amico e vedere come la sua figura e quella degli altri personaggi siano ancora perfettamente attuali: la moglie adorata Yashodara eppure abbandonata, il padre Suddhodana tradito nelle sue aspettative di vedere il figlio diventare il suo successore alla guida del paese, il figlio Rāhula che nella fanciullezza non ha un padre a guidarlo, ma poi trova la sua strada per essere felice, il cugino Devadatta che rimane ferito dai comportamenti di Siddharta e soffre di gelosia per tutta la sua esistenza, cercando a sua volta di far soffrire il Buddha, arrivando a cercare di ucciderlo più volte. Tutti questi personaggi sono ancora vivi oggi, qui e ora.
Il Buddha, raggiunta l’illuminazione sotto l’albero a Gaya (poi Bodh Gaya), si mette in viaggio e lo immagino camminare, lentamente, con dignità e con uno sguardo intenso e sereno: una ciotola in mano per elemosinare il cibo, una veste di ricambio sulla spalla e… nient’altro. Che libertà, che gioia: camminare per camminare, respirare accordando il ritmo con il passo, con il solo scopo di testimoniare un modo nuovo di essere vivo, completamente risvegliato a ciò che accade dentro e intorno. A volte cerco di fare mia questa esperienza, di sentire come poteva essere espansa la sua coscienza mentre camminava e contemporaneamente percepiva sia la propria gioia, sia la sofferenza di uomini e animali.
Come sarà stata potente in lui in quel momento la determinazione a condividere la sua esperienza!

Quella di Siddharta è una grande storia, lunga e ricca come tutte quelle indiane sanno essere e possiamo trovarvi proprio tutto. Il momento tanto emozionante che a me rimane nel cuore è quando di notte Siddharta, in compagnia del suo scudiero Channa e del suo fedele cavallo Kanthaka, lascia il palazzo in cui viveva la sua vita privilegiata e parte verso l’ignoto, spinto solo da uno spirito di ricerca e l’acuto desiderio di trovare un’uscita dalla sofferenza di tutti gli esseri.
E quando poi, dopo una lunga galoppata durata tutta la notte fino ai confini del regno, saluta il suo scudiero, gli consegna i suoi capelli recisi, la spada e la collana, saluta con affetto il suo cavallo che si mette a lacrimare, comprendendo che si tratta di un momento di grande svolta.

Insomma, che sia davanti al camino d’inverno o in spiaggia sotto l’ombrellone, è un libro imperdibile, da rileggere anche in seguito.
Buona lettura

Autore: Thich Nhat Hanh
Titolo: Vita di Siddharta il Buddha. narrata e ricostruita in base ai testi canonici pali e cinesi
Titolo originale: Old Path, White Clouds
Tradotto da: Gianpaolo Fiorentini
Editore: Ubaldini
Anno: 1992

📿🙏🏼♥️Che tutto sia di beneficio

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